• Renew Europe IV

Continuano le bugie elettorali del Ministro Luigi Di Maio

“Esprimo solidarietà ai cittadini di Genova che in queste ore protestano a due mesi dal tragico crollo del ponte Morandi contro il Governo nazionale che al di là delle promesse di miracoli e delle preoccupazioni vacanziere di Casalino non ha avviato nessuna azione concreta per risolvere almeno le urgenze”. Così il segretario regionale del Partito democratico, Mario Polese il giorno dopo la visita in Basilicata del vicepremier e leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio.

“Promettere soluzioni ‘magiche’ sulla pelle dei cittadini – prosegue Polese - come sta avvenendo a Genova è esattamente la cifra del modo di agire del Governo Giallo Verde. Purtroppo a pagarne le spese saranno gli italiani tutti, compresi i lucani”. Il segretario regionale del Pd quindi sottolinea: “Ieri Di Maio ha come al solito smentito se stesso e le battaglie no-triv del Movimento 5 Stelle, asserendo che: ‘non verranno più concessi permessi alle compagnie petrolifere fin quando i soldi - immagino si riferisse alle royalties - non siano tutti dei lucani’. Ora, non mi meraviglia che il grande ‘statista’ grillino, difettando dei fondamentali in geografia, possa non aver approfondito questioni più complesse come quella petrolifera, ma almeno poteva farsi illuminare, prima di arrivare a Potenza e dire castronerie, dal suo deputato ed ex consulente Eni, Gianluca Rospi su tutta la vicenda petrolio. Ma forse alla verità, ai fatti, come accade da oltre tremila anni, si preferisce la demagogia. Avrebbe scoperto, se fosse in buona fede ed intellettualmente onesto, che  il Governo regionale della Basilicata sfidando le multinazionali non ha autorizzato l’estrazione di un barile in più nè alcuna perforazione ulteriore, esattamente come garantito nel programma di questa legislatura. Le promesse di Di Maio quindi, non solo sono già vecchie rispetto a quanto non detto ma fatto, ma presentano grandi incoerenze: da ‘no triv’ a dialoganti fino all’ipotesi di altre perforazioni e nuovi pozzi legate a benefici economici. Insomma, un po’ come una seconda Ilva in salsa lucana”.

“Imbarazzante poi - prosegue ancora il segretario - è stato il silenzio dello stesso Di Maio sul ‘Piano periferie’ e sullo scippo di 18 milioni di euro alla città di Potenza che servivano per la riqualificazione del quartiere Bucaletto, luogo puntualmente evitato nel suo tour perché evidentemente nemmeno con le frottole poteva giustificare un atto così discriminatorio nei confronti del nostro capoluogo e della nostra Regione”. “Noi siamo pronti - conclude Polese - a smentire punto per punto la politica degli slogan e dell’approssimazione. Non dobbiamo arrenderci a questa deriva e anche noi, come ha assicurato il direttore Calabresi di Repubblica, ‘continueremo a raccontare la verità’ perché non possiamo certo arrenderci a chi in una settimana abolisce la povertà, le morti sulle strade e tra un po' assicurerà ‘che sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno…’ come cantava Dalla”.

 


 



 

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