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Intervento in Consiglio del 06/06/2019_discussione relazione programmatica

Giudizio generale

Voglio essere sincero e netto. Ho ascoltato con molta attenzione la sua relazione programmatica presidente Bardi. La ho anche riletta nei giorni scorsi per togliermi qualsiasi dubbio. Ma alla fine con tutta onestà devo dirle caro presidente Bardi, che la sua relazione non mi ha convinto. Non mi ha convinto al primo ascolto e se possibile mi ha convinto ancor meno a un approfondimento.


Chiarisco subito: non è una questione di partito preso o di posizione a priori visto che siedo nei banchi dell’opposizione. No. Non mi è piaciuta per le ragioni che mi appresto a spiegarle. Cercherò, per questioni di tempo, di essere sintetico ma anche dettagliato. Dicevo, la sua relazione non mi ha esaltato, anzi, non mi ha convinto perché la trovo troppo superficiale con molte enunciazioni ma pochi dettagli. Molti giudizi ma pochi numeri. E’ una sorta di libro dove ci sono tanti titoli, tanti capitoli, tante note a margine ma manca il racconto, la narrazione, il sogno, il cuore, il sentimento. E manca soprattutto una visione.
Sul giudizio incauto dell’elettorato
E poi mi consenta, le parole. Le parole sono importanti. Che significa quando dice: che il centrodestra, la sua coalizione ha incarnato la domanda che veniva “dalla parte più profonda ed avveduta dell’elettorato lucano”?. Mica voleva intendere che gli altri, quelli che non hanno votato voi non sono avveduti e non sono attenti? Cioè non può passare il messaggio che chi l’ha votata è intelligente e bravo e gli altri non lo sono. Sono certo che non voleva intendere questo. Ma la prego di fare attenzione a queste parole: lei è il presidente di tutti i lucani e soprattutto di coloro che non la vedono e non la pensano come lei. Come del resto ha detto lei stesso, chi guida un’istituzione sia un medico, un letterato o un generale diventa realmente un servitore del suo popolo. E servire un popolo significa non fare differenze. Oltretutto c'è un tema che secondo me le sfugge: siete maggioranza qui dentro ma minoranza in regione. Lei con la sua coalizione ha ottenuto 124 mila voti. 170 mila persone invece non l'hanno votata. Non hanno votato cioè la sua coalizione a trazione leghista e sovranista. E' un dato di fatto che poi considerando che ha votato solo la metà degli aventi diritti vuol dire che lei rappresenta un quinto dei lucani. Ed è la prima volta che questo accade; in passato chi governava la Regione aveva ottenuto il 60 e anche il 70 per cento non il 40. Di questo ne deve tenere conto.


Il mantra del cambiamento

E poi c’è un altro aspetto che non convince. Il cambiamento non si professa. Il cambiamento si fa. Per ora in due e mesi e mezzo da quanto è diventato presidente della Regione non c’è stata frase in cui non ha parlato di cambiamento. Insomma è diventato una sorta di mantra. Non vorremmo che diventasse anche questo solo enunciazione per convincere se stesso e chi la sostiene. Veda il cambiamento non è una cantilena e né una categoria dello spirito. Perché se poi vogliamo stare ai fatti qualche cambiamento c’è stato ma non credo proprio in direzione positiva. Ha cambiato la prassi per la nuova Giunta: lo Statuto indicava dieci giorni per comporla e lei in effetti ha modificato le cose rispetto a chi l’ha preceduta prendendosi quasi un mese. Anche questo è cambiamento. E ancora: prima ancora di insediare la sua squadra di assessori con una delibera presidenziale ha aumentato lo stipendio del capo ufficio del suo Gabinetto con un aumento di 50 mila euro. Nessuno, in tempo di riduzione dei costi della politica, aveva osato tanto. Lei lo ha fatto. Anche questo è cambiamento. E su questo noi della minoranza abbiamo presentato una interrogazione consiliare. Un atto dovuto. E lei ha risposto stizzito con un comunicato portale istituzionale senza aspettare la sede opportuna che è questa e nessun’altra. A nostra memoria una cosa del genere non è mai accaduta. Lo ammetto: anche questo è cambiamento. E di certo ci sono contradizioni politiche. Anche chi governa a Roma si professa il Governo del cambiamento. Lei governa qui in Basilicata, invece, con forze che poi il suo partito, Forza Italia, contrasta duramente a livello nazionale. Forze che governano a Roma con i 5 Stelle che invece qui siedono all'opposizione. Mi consenta: è un quadro che dire delicato e complesso è dire poco dove il cambiamento è all'opposizione al governo. Un pò troppi cambiamenti. Di facciata ovviamente.

Passaggio sull’Ufficio della Presidenza

Lo stesso, con la stessa procedura presidenziale, a quanto pare anche contro il parere degli Uffici, ha fatto per allargare il suo staff con oltre 50 nuove figure professionali. E’ questo il cambiamento che intende? Sovrapporre le competenze e allargare a dismisura una squadra da 9 a forse 60 o 70? Spero che il cambiamento che lei professa sinceramente di declini in questioni un po’ più di merito. O per le meno se proprio deve accontentare tutti gli scontenti della sua affollatissima squadra politica non parli di cambiamento ma di riequilibro di poltrone. Perché veda la sentiamo parlare della nuova figura del Sottosegretario come di una pratica per favorire la modernità. Bene sappia allora che quella figura che lei definisce moderna nel 2019 noi l’avevamo immaginata già nel 2014. Chieda al suo assessore Gianni Rosa se non è vero. E giusto che si trova si faccia dire dallo stesso assessore Rosa cosa ne pensava e cosa immagino pensi ancora. Sarebbe più bello se dicesse: 5 assessori non mi bastano e mi serve qualche postazione in più per accontentare chi mi ha sostenuto ma oggi è rimasto a ‘bocca asciutta’. Magari qualcuno che è passato dalla nostra sponda alla sua e ora giustamente non può non essere accontentato con una vecchia formula, altro che moderna, della ricompensa in stile 30 denari. Insomma ha ammesso lei stesso che la sua Giunta è frutto di accordi tra partiti. Non c’è nulla di male, anzi. Ma allora perché non dire che anche tutto il resta che verrà è frutto solo di equilibri politici che sono ancora faticosamente da ricercare?

Bugia costi invariati.

Per non parlare della sua stessa ammissione, nero su bianco sulla relazione programmatica. Ha ammesso a chiare lettere che la riforma degli uffici regionale sarà a “saldi invariati, ma non a costo zero”. Ha detto così. Ed è anche una questione legittima che sta nelle sue prerogative. Ma mi chiedo: allora perché qualche settimana fa ha dovuto precisare a delle mie dichiarazioni che io dicevo il falso quando parlavo di costi aggiuntivi? Lo ha ammesso lei. Forse è questo il cambiamento: dire una cosa e poi farne un’altra? Che poi per dirla tutta, io sono a favore dello spoil sistem così come sono a favore della valorizzazione delle competenze. Ma non condivido il fatto di nascondere i fatti sotto il tappeto. E soprattutto con dica che vuol cambiare lo Statuto in pochi mesi perchè è stato fatto con fretta. Il nuovo Statuto è stato realizzato alla fine di un lunghissimo percorso di condivisione con associazioni, parti datoriali. Sono stati ascoltati tutti e sono state fatti decine e decine di incontri. Poi se non piace, visto che ha cominciato a non rispettarlo è un altro conto.


Campagna elettorale finita

Altro suo passaggio è sulla fine della campagna elettorale. Ha ragione. Questo lo sottoscrivo in toto. Ma vedo anche su questo non bastano le parole. Veda ora che la campagna elettorale è lontana abbiamo il dovere di lavorare seriamente per il bene dei lucani e per il bene della Basilicata. Possiamo finalmente archiviare le promesse e le tante parole di circostanze e dimostrare con i fatti quelli che siamo. Noi siamo stati quelli che i pozzi li hanno chiusi. Noi siamo quelli che realmente, al netto dei ‘sofismi dialettici’, non abbiamo concesso di estrarre nemmeno una goccia in più di quanto previsto dagli accordi ereditati dal passato. Mi auguro riusciate a fare lo stesso per i lucani con cui, lo ricordo, avete stretto un patto. Il mio auspicio nell’immediato è che la maggioranza a cui spetta l’onore e l’onere di guidare la Regione - capisca subito che il ruolo a cui è chiamata non è quello di specchiarsi e di attardarsi nell’autoesaltazione di se stessi o nella demonizzazione sterile di quanto è stato fatto nel recente passato. La Basilicata è esistita anche prima di noi ed esisterà anche dopo. A noi tocca il viaggio nel presente. A noi tocca il dovere di lasciarla migliore di quanto sia ora.

Demonizzazione del passato

Mi avvio alle conclusioni. Nella sua relazione poi c’è una linea di pensiero che non capisco. Non ci riesco proprio. Demonizza la politica degli scorsi 25 anni. Ma poi nella sua relazione che fa? Parla di rifare l’immagine della Basilicata e immagina di portare la Regione nei programmi televisivi dedicati. Ma lei l’ha accesa la televisione negli ultimi anni? Uno Mattina, Linea Tre, il Capodanno, Documentari in prima serata su Sky… solo per citarne alcuni. Le do una notizia: è già stato fatto. Come sul turismo: parla di lanciare il turismo di avventura e cita Volo dell’Angelo, Volo dell’Aquila, Ponte sulla Luna… tutti attrattori realizzati e pienamente funzionanti. Ha in mente di potenziare il sistema degli attrattori? Benissimo. Ma ne faccia nuovi e trovi le coperture finanziare. Non può mascherare per cambiamento quello che abbiamo fatto noi. La prego.

Infrastrutture

Ha dedicato un intero capitolo alle infrastrutture. Lo sappiamo tutti che la Basilicata ha bisogno di strade e di collegamenti veloci. Ma costano. Non si fanno con i mattoncini Lego. Servono finanziamenti dello Stato. Il Governo nazionale sostenuto anche da una parte importante della sua maggioranza però ha tagliato i fondi. Come le realizza queste infrastrutture? In una relazione programmatica che ha potuto realizzare in due mesi, ci aspettavamo numeri e dettagli. Insomma per concludere voglio citare Nanni Moretti quando diceva a D'Aema "dì qualcosa di sinistra, D'Alema dì qualcosa". Io le dico Bardi dica qualcosa di destra visto che governa con il partito di Salvini. O almeno dica qualcosa di concreto. Due o tre punti chiari delle cose che vuol fare concretamente con numeri e dati.

 

 

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Mario Polese

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