Recovery Fund: E’ un’ Europa solidale, messi all’angolo i sovranisti

“Questa è l’Europa che sosteniamo e per la quale continueremo a batterci”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che commenta l’accordo raggiunto a Bruxelles sul cosiddetto ‘Recovery fund’. “Si tratta di un risultato importantissimo che afferma una idea di Europa solidale e inclusiva che mette all’angolo le derive sovraniste e populiste”.

“Certo abbiamo una Ue – prosegue Polese - ancora da riformare e perfezionare ma al netto dei tentativi di denigrarla è stato conseguito un risultato che dimostra come le politiche europeiste fanno bene al nostro Paese a differenza delle politiche oscurantiste che avrebbero e potrebbero gettare l’Italia in un isolamento pericoloso quanto deleterio”. “Il vero passo storico conseguito nel vertice della notte scorsa è che per la prima volta la Commissione europea ha deciso di indebitarsi sul mercato dei capitali e lo potrà fare fino ad un massimo di 750 miliardi di euro in una finestra temporale fissata al 2026. Mentre da un punto di vista meno numerico ma concettuale la novità è che l’Europa per parare i danni dal Covid 19 compie il primo vero passo verso una maggiore condivisione dei rischi a favore di una politica fiscale realmente comunitaria”, sottolinea il vicepresidente del Consiglio che aggiunge: “Di questi 750 milioni una fetta importante saranno destinati all’Italia. Si parla di una cifra superiore ai 200 milioni di euro. La sfida vera ora per il Governo nazionale è quello di spendere queste risorse economiche in maniera utile per favorire la ripresa ma anche per orientare una nuova fase di sviluppo. No quindi a interventi a pioggia o peggio a politiche meramente assistenziali. La sfida è quella di approntare, senza farsi trascinare dalle forze populiste e sovraniste che purtroppo in Italia stanno sia al Governo che all’opposizione, in tempi rapidi un piano di investimenti credibile e realizzabile. Insomma non si ecceda a un libro dei sogni irrealizzabile ma nemmeno a un programma di basso profilo”.

“La verità è che questa è una occasione irripetibile per riportare il Paese in condizione di correre seguendo la logica che per ogni euro speso o investito si debba produrre 2 o 3 euro di Pil. Questo ovviamente se non si vanno a coprire buchi o a utilizzare le risorse per risolvere dei problemi di natura di welfare sociale che servirebbe nell’immediato ma non per costruire le basi di un grande futuro”, conclude l’esponente regionale di Italia Viva.

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